ROMA - Affari per tutti con la nuova energia nucleare italiana, afferma il sottosegretario allo Sviluppo Stefano Saglia. Che consentirà per il 2025-2030, quando il piano governativo per generare con l'atomo un quarto dell'elettricità italiana entrerà a regime, una discesa del costo medio dell'energia a 40 euro a megawattora rispetto ai 65 di oggi. Favorendo «gli investimenti, i posti di lavoro, la crescita economica» incalza Saglia aprendo il meeting tra operatori con il quale l'Enea si ripropone per la "qualificazione" delle tecnologie e dei materiali da adottare. Le imprese sono accorse in massa, così come avevano fatto martedì nel "supply chain meeting" in Confindustria.

Volontà e impegno, rispetto a problemi e incognite che non mancano. Non tanto sul fronte tecnologico ma piuttosto su quello, sollevato ieri l'altro in Confindustria, istituzionale. Ed ecco che proprio sul fronte istituzionale la nuova grana viene dalla Sicilia, regione governata dal centro-destra, che proprio ieri si è formalmente unita ai territori che si dichiarano "denuclearizzati". L'assemblea regionale lo ha fatto con un ordine del giorno approvato all'unanimità con l'appoggio anche del governatore Raffaele Lombardo. «Ci batteremo perché in Sicilia non se ne parli nemmeno lontanamente», dice ora Lombardo con una definitiva piroetta rispetto alle tesi pro-nucleari che aveva espresso in nome della sua appartenenza politica.

L'adunata promossa dagli scienziati dell'Enea, guidati dal commissario Giovanni Lelli, suona intanto come un invito al governo perché si proceda con celerità a completare il quadro normativo in vista della scadenza (settembre) del commissariamento dell'ente, disposto proprio per riallinearlo al nuovo scenario nuclearista.

Di sicuro 50 dei migliori scienziati del'Enea dovranno nel frattempo confluire nella costituenda Agenzia per la sicurezza nucleare, il cui statuto doveva essere varato entro lo scorso novembre ma che ancora non c'è. «Stiamo cercando nuovi finanziamenti per darle non solo piena funzionalità ma anche ulteriori prospettive» spiega Saglia, che intanto risponde alle sollecitazioni sui possibili condottieri dell'Agenzia sposando un'ipotesi bipartisan già circolata: Umberto Veronesi. «Sarebbe un'eccellente soluzione, ma prima bisognerebbe chiederglielo ufficialmente. E comunque – ricorda – la decisione spetta alla presidenza del consiglio».

Prudenza e lentezza. Così in Parlamento per l'esame in commissione delle bozze dei decreti legislativi con cui il governo deve attuare le deleghe sul nucleare. Così nei criteri per definire i luoghi delle nuove centrali. «I siti - precisa Saglia – potrebbero essere noti tra circa un anno» quando gli operatori esibiranno le loro richieste sulla base dei criteri che governo e Agenzia nucleare dovranno (appunto) definire. Tema delicato, tant'è che il governo centrale nulla farà, come impongono gli imbarazzanti altolà delle Regioni, prima delle prossime elezioni amministrative.

 

Shopping24